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STORICO - RIPOLI 


Storico - Ripoli

La grossa presenta un diametro di novanta centimetri ed è dedicata a Santa Cristina Patrona, la mezzana vanta un diametro di ottanta centimetri ed è intitolata alla Beata Vergine, la mezzanella ha un diametro di settanta centimetri ed è dedicata a San Vincenzo, infine l’ultima, ossia la piccola con un diametro di sessanta centimetri che è intitolata a San Giovanni Evangelista.

All’interno di questa chiesa si conserva tuttora un singolare battistero che venne realizzato interamente in legno nel 1863 dal mastro Achille Puccetti di Baragazza, valente artigiano che ha lasciato numerose testimonianze del suo operato in molte chiese di questo territorio.

E’ interessante notare che dalla consultazione del registro dei battesimi conservato presso questo archivio parrocchiale si evince che il parroco di Ripoli Don Marco Nicolai fu testimone oculare della frana che portò alla inevitabile distruzione della vicina parrocchia di Campiano e di numerose altre abitazioni.

Anche la chiesa di Santa Maria Maddalena, che sorge nel borgo di Ripoli di Sotto, è certamente assai antica se si considera che viene già menzionata nelle carte parrocchiali di Monteacuto Ragazza nell’anno 1281. Il diritto di giuspatronato su questa chiesa fu degli stessi parrocchiani, in seguito passò intorno al XV secolo, alla famiglia dei Bentivoglio, come per la precedente di Santa Cristina. Nella notte di Natale del 1895 si verificò il crollo della copertura di questa chiesa che venne subito riparata dai parrocchiani e col contributo del Municipio di Piano del Voglio.

Per quanto concerne il famoso santuario mariano di Serra Ripoli, dalla consultazione dei documenti riguardanti una vista pastorale, veniamo a sapere che già nel 1566 esisteva in questo luogo un antico oratorio. Nell’anno 1605 si mise mano ai lavori per la costruzione di una chiesa avente maggiori dimensioni. Nel 1616 si ebbe l’inaugurazione della nuova chiesa. Due secoli più tardi cominciarono i lavori per l’edificazione di un nuovo santuario che vennero appaltati nel 1840 per una spesa complessiva pari a 280 scudi romani. Nell’anno 1908 venne inaugurato il bellissimo pavimento in ceramica alla presenza del Cardinale Vittorio Amedeo Ranuzzi, fratello di Pio Ranuzzi De Bianchi, conte di Piano del Voglio.

Nel 1912 si realizzò l’imponente e monumentale facciata, interamente realizzata con grandissimo numero di mattoni, dal mastro muratore Serafino Valentini. Nel 1945, su progetto dell’Architetto Giuseppe Rivani, venne innalzata la torre campanaria.

La presenza presso il nucleo detto il Cantone, che si presenta ancora ai nostri giorni come un vetusto edificio merlato e fortificato, di uno stemma pepolesco, nel centro di un architrave da camino, testimonia forse una commistione di poteri signorili e feudali. Forse alcune terre di Ripoli risentirono dell’ingente influenza signorile dei vicini feudatari di Castiglione dei Gatti.

Analizzando la preziosa documentazione cartografica, conservata presso l’Archivio di Stato di Bologna e nota come Catasto Boncompagni, veniamo a sapere che nel tardo settecento Ripoli, o meglio la terra di Rippoli come viene espresso nella pianta in questione, confinava con il fiume Seta dalla parte del versante di Lagario, l’odierna Lagaro, mentre nei restanti versanti con le comunità di Montagu Valese, Campiano, Sant’Andrea Valle di Sambro ed infine Sparvo, nella giurisdizione castiglionese.

Lo stesso documento cartografico testimonia la locale presenza, all’epoca della chiesa di Ripoli, nelle immediate vicinanze del fiume Setta e l’ecclesia di Sancta Cristina, ubicata più in alto e precisamente poco distante rispetto al santuario mariano della Beata Vergine detta della Serra.

Nel periodo immediatamente successivo all’invasione delle truppe napoleoniche, tutto il Dipartimento del Reno, corrispondente pressappoco all’odierno Appennino bolognese, subì una serie di riassetti e suddivisioni amministrative territoriali. Ripoli per la sua precedente importanza, a seguito del riparto operato nel marzo del 1803, venne innalzata a sede comunale con aggregate alle sue dipendenze le terre di Sant’Andrea, Campiano e Monteacuto Vallese. Nel medesimo periodo il comune di Ripoli dipendeva a sua volta dal distretto di Castiglione. A partire dal riassetto del giugno 1805, Ripoli manteneva la sede comunale ma veniva assoggettata al cantone di Castiglione che a sua volta rientrava nella giurisdizione del distretto d Vergato. Il successivo riparto, emanato il 20 aprile del 1810, inseriva il territorio di Ripoli, quale appodiato del comune di Piano, cantone di Castiglione e distretto di Porretta. La stessa situazione politica e amministrativa veniva riconfermata, in seguito alla legge del dicembre 1813, quando Ripoli restava appodiato della giurisdizione comunale di Piano.



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