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PARCHI, SENTIERI E MONTAGNE - MONTE GALLETTO   Stampa la pagina corrente 


Parchi, Sentieri e Montagne - Monte Galletto

Breve storia dell'impianto

L'entrata in funzione, all'inizio del 1999, delle 10 turbine eoliche di Monte Galletto in Comune di San Benedetto Val di Sambro, è un avvenimento importante per la diversificazione delle fonti energetiche, l'utilizzo di quelle rinnovabili e la sostenibilità ambientale dello sviluppo.

Grazie all'impegno congiunto di istituzioni pubbliche ed imprese private è oggi possibile produrre nell'area vasta bolognese energia "pulita", che utilizza come fonte la forza del vento e contribuisce significativamente al fabbisogno energetico regionale e nazionale, rispettando le esigenze di tutela ambientale.

All'inizio degli anni '90 la Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Riva Calzoni ed Enea, realizzò un primo studio per l'individuazione di siti adatti alla potenzialità eolica installabile nell'Appennino Tosco Emiliano.

Tale studio, denominato "Valorizzazione dell'Energia Eolica", costituiva parte integrante del Piano Energetico Regionale del 1992 ed attraverso una serie di campagne anemologiche consentì di individuare i siti montani adatti allo sfruttamento dell'energia del vento anche nella nostra regione.

Il potenziale eolico realmente sfruttabile nella Regione risulta essere superiore ai 100 MegaWatt all'anno, pari ad una produzione di energia elettrica di almeno 200.000 MegaWattora all'anno, con prospettive occupazionali ed ambientali di grande rilievo.

Il sito di Monte Galletto fu individuato con la collaborazione di Legambiente e del Comune di San Benedetto Val di Sambro.

Nel 1995 la Riva Calzoni SpA (Settore Impianti Eolici), ora Edison SpA, elaborò il progetto di costruzione di una centrale eolica a Monte Galletto costituita da 10 aerogeneratori di media taglia, della potenzialità complessiva di 3,5 MW.
Nel marzo 1995 fu firmato un protocollo d'intesa fra Consorzio Acoser (ora Seabo SpA), Riva Calzoni SpA, Comune di San Benedetto Val di Sambro, Istituto Ambiente Italia e Comune di Bologna, successivamente esteso alla collaborazione qualificante della Regione Emilia Romagna e dell'Amministrazione provinciale di Bologna.

Nel 1998 è stata costituita la PARCO EOLICO SAN BENEDETTO Sri, società partecipata da Seabo SpA (20%), Riva Calzoni (35%), Riva Finanziaria (30%), Sistemi di Energia (10%), Tutto Servizi di Monghidoro (5%).
La PESB Sri si propone di gestire l'impianto in modo coerente con la qualificazione produttiva e turistica del territorio e di garantire la copertura del fabbisogno elettrico di circa 3000 utenze familiari, in conformità con le politiche comunitarie e con la cultura dell'energia rinnovabile, risparmiando combustibile fossile e riducendo le emissioni inquinanti in atmosfera.

Il Progetto Thermie dell'Unione Europea ha assegnato all'impianto di San Benedetto un finanziamento di circa 2 miliardi di lire, pari al 27% dell'investimento.

La normativa entrata recentemente in vigore per il riordino del settore elettrico impone di produrre una parte di energia mediante fonti rinnovabili, quali la idroelettrica, la solare fotovoltaica o termica, le biomasse, l'eolica e altre ancora e pertanto la disponibilità di fonti di energia rinnovabile diventa strategicamente prioritaria per qualsiasi produttore o importatore.

Caratteristiche dell'impianto
La localizzazione dell'impianto eolico a Monte Galletto ha tenuto in considerazione gli aspetti principali di impatto ambientale sul territorio, e segnatamente:

Aspetto visivo:
il corretto inserimento nel paesaggio degli aerogeneratori è stato ottenuto valutando attentamente l'accettabilità visiva, l'effetto di riflessione della luce solare sulle pale e l'eredità storica e archeologica del contesto interessato dal nuovo insediamento.

Sicurezza:
la gestione e la vigilanza sull'intero impianto garantiscono la piena affidabilità di frequentazione e transito sull'area.

Rumore:
il tipo di rumorosità più rilevante è quello prodotto dall'interferenza vento-pale, cioè dal movimento di rotazione delle pale combinato con l'azione del vento.
Il tipo di pala installato a Monte Galletto (M30-S2), sia per i materiali impiegati che per la distribuzione ed il dimensionamento dei profili, consente di minimizzare il rumore aerodinamico.
Anche il disegno del contrappeso di bilanciamento del rotore risponde all'esigenza di ridurne la resistenza aerodinamica.

Dopo una prima diffusione della tecnologia tripala negli anni '70-'80, è stata messa a punto la tecnologia monopala, adottata a Monte Galletto, che presenta una migliore compatibilità ambientale, un peso inferiore del 40% rispetto a quello degli aerogeneratori tradizionali (a parità di produzione di energia) ed un livello di sicurezza più elevato grazie alla possibilità di arrestare la macchina in pochi secondi in qualsiasi condizione di emergenza.
La produzione energetica, infatti, è sostanzialmente dipendente dall'area "spassata" dalla pala (rotore) e non dal numero di pale.
Il sistema di controllo estremamente flessibile, tramite computer, consente di configurare i parametri di funzionamento dell'aerogeneratore in modo ottimale in qualsiasi condizione.
La navicella, issata alla sommità della torre, contiene le apparecchiature per la conversione ed il controllo della potenza eolica trasmessa dal rotore.
La torre di supporto della navicella, alta 40 metri, è di forma conica tubolare e provvista di scala interna di servizio con dispositivo di sicurezza anticaduta ed illuminazione.
Alla base di ogni torre è posizionato l'armadio di collegamento a rete, che contiene la componentistica di alimentazione, protezione e manovra dell'intero gruppo di generazione e costituisce l'interfaccia elettrica verso l'esterno di ogni singola torre.
L'aerogeneratore è progettato per funzionare automaticamente in ogni tipo di condizione esterna ed in assenza di qualunque presidio locale. Il funzionamento automatico comprende le fasi di avviamento, produzione di energia, arresto normale e d'emergenza. È sempre possibile inoltre attivare il funzionamento "in manuale" per seguire manovre particolari sotto il controllo del personale incaricato.L'avviamento della pala ha luogo automaticamente in presenza di velocità del vento comprese tra 5 e 22 metri al secondo, senza richiedere alcuna motorizzazione elettrica: la velocità di rotazione della pala è regolata da sofisticate apparecchiature che garantiscono la massima sicurezza anche in caso di raffiche eccezionali.
Tramite automatismi azionati da un sensore del vento, un motore orienta la navicella e la pala in modo ottimale per lo sfruttamento dell'energia eolica e la produzione di energia elettrica. Sia in condizioni ventose eccessive che in caso di interruzione della rete elettrica, il sistema di controllo automatico riduce per via aerodinamica potenza e velocità facendo arrestare la pala in pochi secondi senza intervento di alcun freno meccanico.